Sergio Rico scalpita e non vede l’ora di poter tornare in campo, ma è consapevole di dover agire con cautela.
A distanza di diversi mesi dall’incidente a cavallo di cui è stato vittima, Sergio Rico è consapevole di essere stato fortunato proprio perché le conseguenze subite avrebbero potuto essere ben peggiori. Il colpo alla testa è stato forte e lo ha costretto a restare in coma per diversi giorni, oltre ad aver subito un delicato intervento alla testa per un aneurisma cerebrale, ma quasi subito lui ha manifestato la volontà di poter tornare a giocare.
Il portiere segue scrupolosamente le indicazioni dei medici che lo hanno in cura, per questo non ha intenzioned di forzare i tempi e farà tutto solo se avrà la garanzia di non correre alcun rischio. La passione per il suo sport non è certamente passata ed è anche questa una delle molle che lo spingono a non abbattersi.
Avere un aneurisma cerebrale in seguito a un colpo subito alla testa non può che essere considerato un problema da non sottovalutare per ogni paziente. Questo dovrebbe inevitabilmente valere per uno sportivo, che può essere sottoposto a colpi importanti durante le azioni di gioco.
La situazione non è del tutto differente per un portiere, che si ritrova costretto a doversi gettare per effettuare un intervento. Agire con scrupolo anche da parte dei medici che lo hanno in cura non può quindi che essere determinante.
Si tratta di una situazione che sta vivendo in prima persona anche Sergio Rico, reduce da un terribile incidente a cavallo ormai quasi un anno fa in cui si è arrivati anche a temere per la sua vita. L’estremo difensore scalpita e si è già prefissato un obiettivo importante che desidera raggiungere: tornare in campo prima della fine della stagione.
Non è detto che questo non possa accadere, ma ogni azione deve avvenire cercando di non correre rischi inutili, come ha sottolineato lui stesso ai microfoni di Canal+ Foot: “E’ quasi un miracolo sapere di stare bene – sono state le sue parole -. Ora, però, non posso superare i 130 battiti al minuto, faccio tutto quello che è possibile fare senza andare oltre quel limite. I medici mi hanno parlato solo di un rischio a livello di equilibrio, ma questo è davvero perfetto”.
Recuperare da un infortunio pesante non è mai semplice, a maggior ragione se si tratta di qualcosa di differente rispetto a uno scontro di gioco come accaduto a Sergio Rico. Porsi un obiettivo da raggiungere è però sempre importante per un calciatore, lui stesso non fa eccezione ed è questo che gli dà la forza di non mollare anche quando sarebbe facile farlo.
Non a caso, lui non ha alcun dubbio nell’indicare quando si sia sentito più leggero dopo la paura provata nei mesi passati: “Nessuno vuole morire, ma se avessi dovuto smettere di giocare a calcio non ne sarebbe valsa la pena. Quando mi hanno detto che avrei potuto giocare di nuovo sono quasi saltato dal letto d’ospedale, da lì mi sono sentito davvero sollevato”.
Pensare a una vita senza lo sport che ama tanto sarebbe per lui impossibile, per questo è pronto a fare il possibile per recuperare in breve tempo e scendere di nuovo in campo. Anzi, sono stati i medici a evidenziargli come l’attività sportiva sia stata determinante per consentirgli una ripresa più rapida: “Una delle mie arterie era un po’ più spessa o più grande di quella di una persona che faceva poco sport. Mi sento comunque fortunato ad essere ancora vivo, era in gioco la mia vita” – ha concluso.
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