Acque agitate in casa Juve dopo l’esclusione di Federico Chiesa dall’undici iniziale della gara di San Siro: Allegri non fa chiarezza
Quando, dopo una delle prime gare della stagione scorsa, fu fatto notare a Massimiliano Allegri come le giovani leve messe in campo – parliamo di Miretti, Fagioli ed Iling-Junior – avessero dato risposte positive, e che forse sarebbe stato il caso di dargli più spazio in campo, il tecnico toscano rispose stizzito.
“Quello che ancora non avete capito – disse ai giornalisti presenti in conferenza stampa – è che nel calcio ci sono le categorie“. Lasciando intendere, grazie a successive sibilline considerazioni, come fosse facile parlare del lancio di giovanissimi calciatori dal primo minuto quando invece, per vincere le partite che contano, servisse gente d’esperienza. Calciatori veri, già formati, con un loro bagaglio e un preciso percorso di carriera.
Tralasciando in questa sede se Allegri avesse ragione o meno, ha fatto vieppiù scalpore la sua decisione, nel match forse più importante dell’anno per la sua Juve – la gara di San Siro contro l’Inter – di lasciare in panchina Federico Chiesa per lanciare dall’inizio il giovane Kenan Yildiz.
La partita ha restituito al pubblico la versione più scialba dell’indiscutibile talento turco, che al 66′ ha lasciato il posto proprio al figlio d’arte, finito in panchina nella sorpresa generale.
Vero è che Chiesa non fosse al meglio, reduce da un riacutizzarsi del problema al ginocchio che lo aveva già tenuto fuori nelle ultime due gare contro Lecce e Empoli, ma l’esclusione ha fatto discutere. Cosa succede tra il tecnico e l’attaccante, il cui rapporto, invero, non è mai stato idilliaco?
Alla domanda ha provato a dare una risposta Alessandro Barbano, nelle sue considerazioni rilasciate al ‘Corriere dello Sport’.
Il condirettore del quotidiano romano è andato dritto al punto, isolando uno dei tanti approfondimenti emersi dopo la partitissima del ‘Meazza’. “A quattro mesi dall’Europeo, aleggia una domanda. Quando finisce la convalescenza di Chiesa? Se Allegri gli dà una maglia solo al 66’ nella partita che vale la stagione, viene da chiedersi se Federico sia ancora il migliore calciatore italiano“, si interroga il giornalista.
“È un giocatore sul quale investire per vincere in campionato e con la Nazionale o un incompiuto? Allegri sta dando al quesito una risposta che, francamente, inquieta“, conclude nel suo saggio Barbano.
Le stesse domande, probabilmente, se le stanno ponendo anche parecchi tifosi bianconeri, che non hanno lesinato critiche all’allenatore livornese per la sua gestione ‘al risparmio’ del nazionale azzurro.
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