Novità rilevanti sul futuro del tecnico salentino, che il Milan non ha mai smesso di corteggiare: cosa manca per il sì
Mentre sul campo la squadra rossonera, con le unghie e con i denti, ha compiuto l’ennesima rimonta delle ultime settimane in trasferta – la vittoria allo Stirpe di Frosinone somiglia molto all’affermazione sul campo dell’Udinese del 20 gennaio – la dirigenza del club meneghino continua a guardarsi intorno alla ricerca del prestigioso profilo che dovrà prendere il posto di Stefano Pioli alla fine di questa stagione.
Nonostante i giocatori stiano mostrando di ‘essere con il loro allenatore’, tirando fuori risorse inaspettate e mostrando una grande forza di volontà nel ribaltare incontri che quasi regolarmente prendono una brutta piega, Cardinale e Furlani sembrano decisi nel voler voltare pagina.
La cocente eliminazione patita in Champions League, il distacco quasi abissale dalle prime due in campionato e l’estromissione anticipata dalla Coppa Italia in regime di quarti di finale sono macigni che pesano davvero tanto sulle speranze del tecnico parmigiano di continuare a sedere sulla panchina del Diavolo il prossimo anno.
Sebbene sia ancora viva la speranza di conquistare l’Europa League – unico trofeo europeo mancante nella gloriosa storia del Milan nelle competizioni continentali – e quella di riagganciarsi clamorosamente al treno scudetto, il destino di Pioli sembra segnato.
Tra tutti i nomi fatti per la sua sostituzione – da Roberto de Zerbi a Thiago Motta, passando per Mikel Arteta – quello di Antonio Conte appare il più concreto. Il più adatto per tornare a vincere da subito. Come la storia del club rossonero impone. Il tecnico salentino, disoccupato di lusso da quasi un anno, è in procinto di tornare ad allenare, e la realtà milanista potrebbe fare al caso suo.
O forse no. Un’autorevole voce ha spiegato nel dettaglio cosa mancherebbe per far sì che Conte possa sposare la causa del Milan.
Fabio Ravezzani, Direttore di TeleLombardia, cita un’indiscrezione proveniente direttamente da Torino, città in cui il leccese si è stabilito dopo la fine dell’esperienza al Tottenham. Il giornalista nutre dei dubbi sulla coincidenza di idee e programmi tra il tecnico e la proprietà rossonera, pur non escludendo che qualcosa, negli anni, possa esser cambiato nell’animo dell’ex Ct.
“Le aspettative di mercato che ha sempre nutrito storicamente Conte non collimano in alcun modo con la policy e le strategie finanziarie applicate dal Milan con Elliott prima e con RedBird ora. È altresì veritiero che magari, dopo l’ultima deludente esperienza negativa in Inghilterra, Conte potrebbe aver ridimensionato le sue pretese. Attendiamo eventuali nuovi segnali di sviluppo della situazione nei prossimi mesi. Al fine di poter capire qualcosa in più“, ha dichiarato Ravezzani.
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